UNA VISITA STUDIO PER RIPERCORRERE L’ARTE DI ALBERTO MARTINI:
FONDAZIONE ODERZO CULTURA OSPITA LE ILLUSTRI VOCI DELLE ISTITUZIONI ARTISTICHE ITALIANE PER RICORDARE UNO DEI PIU’ IMPORTANTI ARTISTI DEL NOVECENTO ITALIANO
Iniziativa realizzata nell’ambito dell’Intesa Regione Veneto – Fondazione Oderzo Cultura.
In occasione delle giornate martiniane che condurranno al 2024 – anno in cui cadrà il settantesimo anniversario della morte di Alberto Martini – Fondazione Oderzo Cultura ha invitato i rappresentanti delle più importanti istituzioni artistiche e culturali in Italia per ripercorrere la storia di uno dei più illustri artisti italiani di inizio Novecento: Alberto Martini, l’italiano più europeo dei suoi anni.
La Fondazione, attraverso un percorso che parte dalla mostra temporanea “Alberto Martini e la Divina Commedia ‘Visse paradisiaco o infernale nei miei sogni’” per poi giungere alla visita dei suoi archivi storici, ha ripercorso l’evoluzione stilistica di Martini attraverso testi, disegni e opere inedite o poche conosciute anche dagli addetti ai lavori.
Per l’occasione, mercoledì 31 novembre, hanno partecipato alla visita studio Martiniana: Elisabetta Staudacher Responsabile archivio storico della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente; Monica Cardarelli e Marco Fabio Apolloni della Galleria Laocoonte; Fabrizio Malachin Direttore dei Musei Civici Treviso, Matteo Piccolo degli Archivi della Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro; Rita Bernini dell’Istituto Centrale per la Grafica; Maria Elena Cazzaro e Lia Durante della Biennale di Venezia; Chiara Stefani della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea; Valentina Raimondo de Il Vittoriale; Nicola Pasqualicchio, Agostino Contò.
I visitatori d’eccezione hanno avuto la possibilità di ammirare la mostra temporanea “Alberto Martini e la Divina Commedia: ‘Visse paradisiaco o infernale nei miei sogni’”: il percorso espositivo, composto da oltre 30 originali su carta dove compaiono i canti più affascinanti e i protagonisti della Commedia, evidenza come Martini, dal punto di vista stilistico, si qualifica quale vero grande interprete del poema dantesco, capace di rileggerne l’opera restituendone i singoli episodi attraverso un segno espressionista all’interno di uno spazio peculiarmente sintetico e visionario.
Successivamente, i visitatori hanno visitato la Pinacoteca Martiniana: l’uomo e l’artista sono il filo conduttore dell’esposizione della Pinacoteca Alberto Martini allestita all’ultimo piano di Palazzo Foscolo. La raccolta d’arte è proposta in un percorso coinvolgente, in grado di favorire la lettura delle opere insieme alla loro conservazione, grazie al percorso a leggio in vetro e cristallo. In esposizione risalta il prestigioso ciclo La danza Macabra Europea – di cui alcune cartoline sono attualmente in esposizione nella sala “Alberto Martini” al Museo Bailo di Treviso – una preziosa serie di 54 cartoline sulla Prima Guerra Mondiale realizzate tra il 1914 e il 1916 che evidenzia le fasi iniziali del conflitto e la sua dimensione propriamente europea, proponendo una lettura degli eventi bellici spiccatamente satirica ed espressionista.
Presso la Pinacoteca è conservato inoltre il prezioso e inedito archivio personale di Alberto Martini (AMART) le cui porte sono state aperte ai grandi visitatori di una notte a Oderzo. Qui, documenti, fotografie e lettere personali offrono un piccolo spaccato della complessa attività creativa e della ricchezza delle relazioni internazionali intessute dall’artista nel corso della sua carriera. Il fondo archivistico comprende il nucleo originario dall’archivio privato dell’artista e la documentazione progressivamente integrata dagli eredi.
“E’ un vero onore e piacere poter ospitare le più illustri voci della cultura artistica italiana all’interno delle nostre sedi” afferma la dott.ssa Maria Teresa De Gregorio, Presidente di Fondazione Oderzo Cultura. “Condividere con gli estimatori dell’arte di Martini i nostri tesori inediti ci rende orgogliosi e fieri, ma soprattutto ci rende consapevoli che la memoria di Martini non si è persa: con questo appuntamento si chiude il mese martiniano, ma ci aspettano ancora numerosi eventi e mostre che ci condurranno lentamente e in profondità verso il 2024. Vogliamo ricordare un artista che, con il suo sguardo tagliente e vivace, è riuscito ad unire all’interno delle sue opere la forza della storia contemporanea con il tratto fine della sua pittura, creando un’elegante arte impegnata.”